Confagricoltura Caserta, già nel luglio 2019, in occasione della presentazione dell’attuale Piano straordinario per il controllo delle malattie infettive della bufala mediterranea per la Regione Campania approvato con Delibera n.207 del 20.05.2019, ha manifestato forti perplessità per le misure stabilite dalla Sanità Regionale e dall’Istituto Zooprofilattico, ritenendole inefficienti e inefficaci perché non prevedevano alcuna concreta azione preventiva né risolutiva delle malattie.
Difatti, le azioni previste non hanno eradicato le malattie che, purtroppo, si sono, invece, diffuse a macchia d’olio, decimando mandrie e determinando la chiusura di allevamenti, in una piena indifferenza e incertezza di chi avrebbe dovuto porvi rimedio.
Nel corso di questi anni, con un’inspiegabile caparbietà e arroganza, senza alcuna corretta informazione e chiarezza, si è voluti proseguire solo ed esclusivamente con la “logica” degli abbattimenti senza valutare alcuna ulteriore azione.
A tutt’oggi, a fronte di ingenti risorse economiche spese, le azioni messe in campo dall’IZS e dalle ASL non hanno risolto il problema.
Ripetute e continue le sollecitazioni che sono state rivolte all’Assessore regionale all’Agricoltura e al Presidente della Regione per attivare azioni idonee all’eradicazione delle malattie, presentando proposte sin dal 2020 che hanno caratterizzato le nostre osservazioni, la nostra posizione e le nostre aspettative di aziende che vogliono fare impresa nel rispetto delle norme e delle regole senza essere perseguitate.
Richieste e posizioni sottoscritte con grande spirito di solidarietà e unione da oltre 350 allevatori casertani. Posizioni accolte anche da Sindaci e intere amministrazioni locali.
Posizioni ampiamente confortate da pareri del competente Centro di Referenza Nazionale delle Brucellosi di Teramo e del Ministero della Salute.
I punti principali su cui deve essere incentrata la redazione di nuovo Piano di eradicazione delle malattie infettive, nel rispetto anche del Parere del CRN delle Brucellosi del 2021, sono:
- la vaccinazione degli animali così come proposto nel Parere del CRN delle Brucellosi;
- l’autocontrollo aziendale delle malattie infettive attraverso il monitoraggio sanitario con esami aggiuntivi e con l’ausilio e la responsabilità del Veterinario Aziendale;
- un sistema di controllo sanitario delle malattie infettive efficiente ed efficace, rispettoso dei modi e, soprattutto, dei tempi;
- la nomina di commissario ad acta per la gestione e la risoluzione della problematica sanitaria e per l’applicazione del nuovo Piano di eradicazione delle malattie, differente e avulso da chi fino ad oggi ha gestito detta problematica;
- sistemi di contribuzione e di finanziamento per la riqualificazione delle aziende bufaline nel rispetto delle norme sanitarie, del benessere degli animali e dei processi produttivi moderni e innovativi.
Gli allevatori sono per un graduale processo di riqualificazione e ammodernamento delle strutture aziendali come degli stessi processi gestionali ma, allo stato, l’esigenza necessaria e imprescindibile è la risoluzione della problematica sanitaria che deve soprattutto mirare a salvaguardare il patrimonio zootecnico della Bufala Mediterranea in provincia di Caserta, le imprese del comparto e la produzione del relativo latte, imprescindibile per la produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP.
Il 60% e più della produzione di latte dell’intero areale della DOP è prodotto a Caserta e il relativo 50% nei 4 Comuni di Castel Volturno, Cancello e Arnone, Grazzanise e Santa Maria La Fossa. Aree maggiormente colpiti dalle zoonosi.
Gli imprenditori di Caserta sono la filiera e nessuno potrà sradicarli da questo territorio e da questa attività.
Si prende atto che la Regione ha annunciato la proposta politica di adozione nel redigendo Piano di Eradicazione di misure e azioni rispondenti al Parere del CRN Brucellosi e di alcune proposte dal sistema allevatoriale.
Ci si augura che la storia, la tradizione e la cultura agroalimentare della filiera bufalina casertana, unitamente agli interessi imprenditoriali degli allevatori, prevalgono rispetto ad autoreferenzialità e ad interessi particolari di faccendieri e non solo.
Confagricoltura Caserta starà sempre dalla parte delle imprese perché è fatta di imprese.